Bonjour Paris! Ed è subito amore…

Parigi, la città delle luci, dell’amore, degli artisti…guardandola dal finestrino del mio volo non posso fare a meno di pensare che chi la considera la città più bella del mondo magari non ha ragione, ma di sicuro non si sbaglia di molto.

Ho scelto questa meta per festeggiare insieme a Disneyland Paris, il nostro primo quarto di secolo!

Cibo, vino, picnic alla Torre Eiffel, giardini immacolati, passeggiate serali, in questo mio tour di quattro giorni, non ho potuto fare a meno di innamorarmi a mia volta di quella che non è soltanto una città, ma rappresenta il luogo più romantico al mondo, ancora più di Venezia e Sidney.

Ci sono molte cose che vengono in mente quando penso a Parigi…. è così pittoresca e senza tempo.

Quello che amo di più della città è il fascino e le peculiarità di ogni singolo distretto.

Non importa dove ti trovi, sei sicuro di imbatterti in un locale che diventerà presto un punto di riferimento durante la tua visita (per me, era il negozio di Eclair più famoso della città che vi racconto in questo articolo).

Ecco i miei consigli per sfruttare al meglio questa classica destinazione europea in quattro giorni.

Sono partita da uno degli elementi essenziali della gastronomia francese, la piccola pasticceria. Questa tradizione, esportata fino in Piemonte, resiste e si perfeziona sempre di più giorno dopo giorno.

Ne è prova la pasticceria Pâtisserie Stohrer, che si definisce anche la più antica di Parigi.

Nel cuore del II arrondissement (per la precisione al numero 51 di rue Montorgueil), questa piccola pasticceria, nata nel 1730, è capace di offrire senza dubbio i miglior Eclair di Parigi.

Morbidissimi e pieni di crema deliziosa, valgono sicuramente uno strappo a qualsiasi possibile dieta stiate seguendo.

Per continuare in tema di delizie dolci, non ho resistito alla tentazione di coccolarmi con dei buonissimi Macarons e per farlo, mi sono concessa una delle più eleganti e lussuose location di Parigi, Ladurée Paris , ospitato nell’elegantissimo Hotel Four Season George V, che prende il nome dalla via dove è ubicato, al numero 31 di Avenue George V, sugli ChampsElysées.

Il tempo sembra si sia fermato in questo posto: il design interno è quello tipico di inizio ‘900 e l’arredamento ricorda quello delle corti del Re Sole; unico tasto dolente è il servizio durante il weekend in quanto l’attesa per essere serviti si rivela più lunga del previsto. Anche i prezzi, ad ogni modo, si adeguano al lusso della location, risultando un po’ più alti dello standard.

Ma la bontà dei macarons francesi non ha eguali, oltre alla perfezione del packaging che sembra quasi più adatto ad un gioiello che ad un dolce.

Se siete colpiti dagli arredi di Laduree, sicuramente lo sfarzo dell’hotel che lo ospita vi lascerà senza parole.

Cinque stelle, tutte pienamente meritate.

Pensavo che la perfezione non esistesse ed invece qui, dalla cordialità dello staff alla pulizia degli ambienti, dall’arredamento tipicamente parigino dal gusto elegante alla vista sulla Torre Eiffel: tutto si incastra magicamente, rendendolo un luogo da sogno.

Il design ed il comfort di questo posto mi hanno fatto dimenticare per un giorno che il mio viaggio doveva proseguire (il letto più comodo del mondo) avendo ancora tante tappe da visitare.

Una di questa è senza dubbio il Museo del Louvre, facilmente raggiungibile con la metro scendendo alla fermata Palais Royal-Musée du Louvre.

Ad accogliermi, la famosa piramide di vetro, dove sono rimasta qualche minuto incantata dagli splendidi giochi d’acqua.

Faccio poi la piacevole scoperta che qualsiasi ragazzo sotto i 26 anni della comunità europea può entrare e visitare liberamente il museo senza pagare il biglietto.

Una volta entrata, non ho potuto fare a meno di andare alla ricerca di quello che è il quadro più famoso del museo, la Gioconda.

Tuttavia, nel percorso che porta al quadro (che da italiana sento anche un po’ mio), ci si imbatte in opere non meno importanti, e che mi hanno lasciata a bocca aperta: la Nike di Samotracia, la Venere di Milo, lo Schiavo morente ed una moltitudine di quadri ed arazzi un po’ meno conosciuti, ma non per questo meno belli.

La mia statua preferita, Amore e Psiche, ha rievocato le mie reminiscenze dei tempi del liceo quando ne studiavo le fattezze soltanto sui libri.

Arrivata quindi al quadro tanto agognato, sgomitando tra un folto capannello di persone intente a fare fotografie, ecco la delusione mista a stupore… è proprio come dicono: ve l’aspettate decisamente più grande ma è davvero a portata di Birkin.

La domenica mi sveglio sempre con l’insaziabile voglia di brunch e a Parigi ho deciso di provare quello del Les 2 au coin, un locale molto particolare.

Un misto di piante dai colori vivaci ed un ristorantino, dove ho avuto l’occasione di mangiare completamente immersa nel verde, sentendomi un po’ radical chic e pienamente cittadina parigina, dato che il posto è frequentatissimo anche dalla gente del luogo.

Le torte sono fatte al momento, le materie prime utilizzate sono di ottima qualità e alla fine non mi sono sentita per nulla appesantita. Pienamente soddisfatta!

Dopo una giornata di shopping sfrenato, balzando da una boutique all’altra sugli ChampsElysées, con i piedi un po’ doloranti ma soddisfattissima dei miei acquisti, ho deciso di assaggiare il migliore sushi di Parigi.

L’indirizzo da annotarvi in questo caso è il 51 di Avenue George V, pochi passi più in la rispetto all’hotel del quale vi ho parlato prima.

Il sushi in questo caso è da stella Michelin, sia per l’eccellente impiattamento che per la bontà senza eguali e se ve lo dice una sushi addicted come me, potete fidarvi.

Ne ho approfitto per assaggiare uno dei famosissimi e coloratissimi cocktail che il barman con sapienza mi ha preparato: buonissimo!

Per una sognatrice come me, come mancare in quella che può essere considerata la capitale di Topolino, dove tutto riporta ai ricordi dell’infanzia.

Sto parlando, naturalmente, di Disneyland. Come mi aspettavo, il clima fiabesco mi ha soggiogata totalmente, facendo uscire fuori, la bambina che è in me! Da un’attrazione all’altra fino a realizzare uno dei miei (credo di chiunque) sogni, conoscere dal vivo Topolina, in fiocco ed ossa.

Le persone e le file non mancano, quindi è bene che programmiate in anticipo quali delle tante attrazioni provare, perché una giornata intera potrebbe non bastare per farle tutte.

A fine giornata, mi sono ritrovata con il nasino all’insù con tanti altri sognatori come me, a guardare gli splendidi fuochi di artificio ai piedi dello Sleeping Beauty Castle. Che favola!

Non potevo lasciare questa splendida città senza portare con me un qualcosa che mi facesse ricordare di questo splendido viaggio anche a Milano e per questo,  essendo Tea dipendente come sapete, ho scelto dunque di optare per il famoso Mariage Freres, che produce e vende i migliori tea al mondo, addirittura dal 1854.

Per un momento, entrando in questo negozio (uno dei più centrali si trova al numero 30 di rue du Bourg Tibourg) sembra di prendere un volo per Londra e ritrovarsi in un tipico locale britannico, tutto in legno, con una vastissima selezione di diverse tipologie di tea, tra le quali poter scegliere. Anche i commessi, dalla giacca in lino e la cravatta intonata, sembrano appena usciti da un libro di Orwell.

Da provare assolutamente il Jasmin Mandarin, un tea verde profumatissimo con note d’agrumi che gli donano ricche sfumature di sapore.

Ancora oggi, quando me ne faccio uno, mi sembra di risentire l’odore che sentivo a Parigi, ed è come se con la mente fossi ancora un po’ lì, in quella città che sembra fatta per gli innamorati, ma che in realtà

ti fa innamorare di lei…

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